L’importanza dell’esercizio nella cura del dolore è ormai assodata. Sappiamo dalla scienza che non c’è correlazione diretta tra danno e dolore. Il dolore è un sintomo che frequentemente sentiamo. Tanto dolore non indica però che ci sia un danno grave. Inoltre, sono poche le situazioni (come le fratture) dove sia utile stare fermi per far cessare un dolore. Nella maggior parte dei casi l’esercizio e il movimento sono indispensabili per la remissione del dolore.
Voglio presentarvi l’E-book scritto da Greg Lehman e tradotto in Italiano da due colleghi fisioterapisti Daniele Matarozzo e Vigliano De Cupis. Il libro è la seconda parte di un e-book sul dolore e si intitola: “Treatment fundamentals: una mappa terapeutica per i professionisti sanitari ed i pazienti”. Tratta di come utilizzare l’esercizio nella cura del dolore.
E’ un libro molto utile da leggere e compilare insieme tra fisioterapista e paziente.
Sfata molti miti che spesso abbiamo riguardo al dolore anche tra noi addetti ai lavori. Questo è importante perché spesso il dolore è amplificato da false credenze. Questo prende il nome di effetto nocebo. Ad esempio, la scienza non ha dimostrato una correlazione tra modificazioni anatomiche come piedi piatti, ginocchia valghe, scoliosi e dolore.
Cosa influenza il dolore?
Ci sono molti studi su soggetti asintomatici (che non sentono dolore) in cui hanno rilevato presenza di ernie, protrusioni o lesioni legamentose. La rigidità muscolare e/o articolare non producono necessariamente dolore.
E’ stato invece dimostrato che, la percezione del dolore è influenzata dalla sensibilizzazione del sistema nervoso centrale. Inoltre un insieme di fattori come stress, ansia, le paure e le credenze ci fanno percepire il dolore in maniera esagerata.
In fase acuta specie ove vi sono state lesioni come fratture, strappi muscolari rotture legamentose, è utile un periodo di immobilità ma deve durare il più breve tempo possibile. L’esercizio deve iniziare al più presto.
Nelle situazioni di dolore cronico (dolore da più di 8/12 settimane), nella maggior parte dei casi la lesione è guarita, ma persiste il dolore perché il sistema è sensibilizzato. Anche in questo caso l’esercizio è benefico.
Quando quindi è utile l’esercizio?
L’esercizio graduale aiuta a ripristinare le funzioni e a desensibilazzare (ovvero ridurre il dolore). Inoltre, molto spesso alcuni dolori sono dati da delle strutture (ad esempio i tendini) che per qualche motivo sono diventate dolenti (magari in seguito ad un trauma o ad un’infiammazione). Queste strutture continuano a far male, perché non sono più abituate a sopportare i carichi. Anche in questo caso un allenamento con esercizi a carichi graduali ri-abituerà quella struttura a non sentire più dolore durante lo sforzo.
Sostanzialmente potremmo utilizzare l’esercizio per curare ogni sindrome dolorosa. Basterà dosarlo al meglio.
Di cosa tratta l’e-book?
In questo e-book questi concetti sono spiegati in maniera precisa ed esaustiva. Ci sono molte sezioni per i pazienti anche per annotarsi le caratteristiche dei propri dolori e per fissarsi gli obiettivi del trattamento. E’ uno strumento utile da usare insieme tra terapista e paziente.
Non mi resta che lasciarti il link per scaricare il libro: Treatment fundamentals: una mappa terapeutica per i professionisti sanitari ed i pazienti
Buona lettura e fammi sapere nei commenti o su Facebook cosa ne pensi.
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